Leggo su un post di un mio recente amico:
<<Che cosa è per te l’amore?
-Difficile dirlo : troppe sfaccettature.
Provaci.
– Ci provo. L’amore è quella condizione, quel momento in cui sei certa della tua anima, perché la senti vibrare, ne senti la risonanza” >>
Lette queste parole, penso che è come in musica, dove le risonanze sono molto ricercate. E non sempre avvengono. Ma quando si producono, la stanza si riempie.
Tutti i musicisti e i cantanti sono in cerca delle risonanze. Lo fa il chitarrista che insiste sugli armonici, lo fa il cantante che cerca di rendere meno piatta possibile la sua voce, lo fa il pianista quando abbassa e alza il pedale e il tasto in modo da creare risonanze.
La risonanza è un prolungamento del suono in cui il suono è come si sdoppiasse o triplicasse. E’ come una mano che prima pare avere un dito e poi ne vedi cinque. O come una rosa, che da un petalo poi si riempie di petali. La risonanza, a ben pensarci, è un abbraccio. Sono braccia che si aprono e ti accolgono.
Ecco perché mi ha così colpito questa definizione dell’amore, dove si richiama la risonanza.
Perché l’amore veramente è risonanza, è un aprirsi e un moltiplicarsi dove le parti singole si confondono in un tutt’uno, senza che però si annullino o si disperdano.
Consigli per l’ascolto.
Qui torna Battiato. Per una risonanza non sentimentale ascoltate L’Egitto prima delle sabbie di Battiato e ditemi cosa ne pensate: magari non tutto, anche solo 5 minuti. Avvertenza: non si è rotto né incantato nulla, il brano è proprio così. https://youtu.be/o-5PJZHGmEI?si=RUBJLj3cRSJC3g8w
Se poi non ce la fate proprio, e volete una risonanza di tipo sentimentale, allora ascoltate il Kyrie della sua Messa Arcaica: il trionfo della risonanza minima.
https://youtu.be/HyeKSWiqu9E?si=ATyh9QbX_VWYLSqs
Se poi vi pare troppo anche quella, state in silenzio, e cercate di sentire se dentro risuona qualcosa.
Se poi vi pare troppo pure il silenzio…beh…non per ripetere quanto ho scritto sulla home page di questo blog, ma mi pare ancora il caso di citare il buon Waters e invitarvi ad andare…al bar!
Caro Vincenzo, leggerti, assaporare le tue righe consente a corde assopite di destarsi in momenti di chiara natura mistica.
La tua conoscenza delle opere di Franco consente di acquisire ancor più il suo genio e la tua sensibilità.
Spero di poter leggerti ancora.
Questo sito, di natura informativa, contiene questo blog, nato invece proprio per confrontarci su argomenti vari. Che dirti, è un momento che sento un bisogno tale di elevazione che ce lo metto un po’ ovunque. I tempi che viviamo mi stanno così “buttando giù” che sento come un dovere, personale e civile, di pensare a qualcosa di bello.