Viaggio musicale e narrativo in 9 parti su temi cari a Franco Battiato
Roma 12 ottobre 2024 – ore 21,00
TeatroBasilica – Piazza di Porta San Giovanni 10
Senza esserne da subito consapevole, ho cominciato a pensare a questo spettacolo davanti agli ultimi respiri di mio padre. Un medico poche ore prima mi aveva spiegato come sarebbe avvenuto, con i tre ultimi respiri più forti degli altri. Quasi li contai. Dopo l’ultimo respiro mi chiesi se veramente finisce tutto così. Passarono pochi minuti e la risposta si presentò sotto forma di un forte odore di rose che solo io e mia madre sentimmo in una casa dove non c’erano ancora fiori.
No, non finisce tutto così.
Poi, passato qualche tempo, davanti al turbinio di colori del tramonto osservato dalla mia casa a Pizzo, in Calabria, evento che io considero una carezza divina, fui letteralmente fulminato da un lampo creativo: in pochi secondi vidi tutto lo spettacolo, le parti in cui doveva dividersi, i tipi di arrangiamenti che doveva avere, il tono generale e qualche dettaglio che costituì per me un appiglio dal quale partire e fare irradiare lo sviluppo del tutto. Dovevo solo mettere in atto tutto quello che in quel breve tempo mi si era manifestato. E infatti i giorni successivi furono febbrili: testo teatrale e musiche si cumulavano sempre di più, quasi ordinandosi da soli. E le mani, intente a scrivere o a suonare, seguivano a fatica quel momento di stato di grazia creativa che era dentro la mia testa.
L’infinito fra le mani nasce, quindi, da una prospettiva di tipo artistico e non compilativo né riproduttivo: non è l’ennesimo omaggio a Battiato, di quelli ce ne sono tanti, alcuni fatti molto bene. E’ un’altra cosa, molto più personale.
Non si tratta, infatti, di una carrellata delle più famose hit di Battiato (anche se ve ne sono parecchie) ma di una storia, fatta di testo teatrale e musiche, in cui, partendo dalla domanda che vi ho detto si arriva a riflettere sulle nostre vite e a chiederci se la strada dove le abbiamo calate sia quella che veramente vorremmo seguire o non sia una scelta imposta dalla fretta, dalla superficialità, dalla paura, dalla pigrizia o da altri sentimenti negativi.
In definitiva, questo spettacolo vuole costituire per lo spettatore una piccola occasione per prendere respiro e fermare il turbinio in cui il tempo moderno ci ha gettato, spesso contro le nostre stesse intenzioni. E, se possibile, renderci consapevoli delle domande che il mistero che ci circonda ci pone ogni giorno, mentre noi le evitiamo accuratamente pensando che ci sia sempre qualcosa di più urgente e importante da fare.Ultima cosa, quasi una giustificazione: è solo grazie a questa impostazione per temi che mi sono permesso di inserire, tra tanti capolavori di quello che io considero il più grande musicista italiano dal dopoguerra in poi, anche qualche mio brano, perché funzionale al tema trattato.
Prologo
Finisce tutto così?
In/Finito
Sensi della vita e religione del fatturato
Memoria e Lontano
Infinito e Amore
Il potere e i suoi inganni
Finite parti di un’infinita idea: l’Assoluto
Alla ricerca
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